XIII Indagine Nazionale di Federconsumatori sul Servizio Idrico Integrato 2013: Al di sotto della media le tariffe applicate da Consac

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    Lo scorso 13 maggio a Milano è stata presentata la 13a indagine nazionale a campione sulle tariffe e carte dei servizi del 2013 del servizio idrico integrato, realizzata dal C.R.E.E.F. – Centro Ricerche Economiche Educazione e Formazione Federconsumatori.Dal monitoraggio svolto nelle 112 città capoluogo è emerso che per una famiglia di 3 persone, per un consumo annuo pari a 150 metri cubi, la spesa media ammonta, nel 2013, a 241 euro annui. Ciò significa che il servizio idrico integrato costa mediamente 1,60 euro per metro cubo di acqua misurata.

    Ma in quale fascia si posizionano le tariffe applicate da Consac per il servizio idrico integrato rispetto alla media nazionale?

    Ebbene pare proprio che nel Cilento e nel Vallo di Diano dai rubinetti scorra una delle acque più economiche d’Italia.

    Infatti, nell’area gestita da Consac, nel 2013 una famiglia, con un consumo stimato di 150 metri cubi, per il servizio idrico integrato (acquedotto e depurazione) ha speso 175,36 euro, iva inclusa, ben al di sotto della tariffa media nazionale di 241 euro l’anno e della stessa città di Salerno dove per lo stesso consumo sono stati spesi  223 euro.

    Confrontando i dati messi a disposizione dall’inchiesta, si evince che la macroarea con la bolletta più elevata coincide con il Centro Italia, seguita dal Nord Est. Seguono ancora il Sud e le isole e infine il Nord Ovest.

    Le città più care si trovano in Toscana tra le quali svetta Pisa  con 381 euro (oltre il doppio rispetto a Consac!), Siena e Grosseto con 379 euro. Seguono Enna con 369 euro, Prato, Pistoia e Firenze (365 euro), Livorno (362 euro), Urbino e Pesaro (359 euro).

    Va precisato che  la metodologia per la determinazione delle tariffe dei servizi idrici nasce dall’inderogabile esigenza di coniugare l’ adeguamento delle infrastrutture nel settore idrico con il quadro normativo risultante dall’esito del referendum del 12-13 giugno 2011.

    Lo studio di Federconsumatori evidenzia pure alcuni parametri di qualità del servizio e, anche in questo caso, il livello garantito da Consac con riferimento ai tempi di allacciamento, risposta ai reclami, ecc. è ben al di sotto del livello medio nazionale.

    Emblematico, infine, il report sull’incidenza di reclami da parte dell’utenza di Consac, notevolmente ridotta nell’ultimo quinquennio, addirittura quasi azzerata per quanto riguarda la percentuale di reclami per errori di fatturazione che è al di sotto dell’1% a fronte  del quadro nazionale dove  gli errori di fatturazione  raggiungono il 21%.