Condotte in cemento amianto. Alcune precisazioni per evitare allarmismi ingiustificati

    C.R

    In riferimento alle notizie divulgate nelle scorse ore su alcuni organi di informazione, secondo cui “la quasi totalità” delle condotte idriche insistenti sul territorio dell’area del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano sarebbero costituite da cemento amianto, con potenziali rischi ad esse connessi per la salute pubblica, ci corre l’obbligo di fare alcune precisazioni ribadendo quanto già dichiarato in precedenza, soprattutto per evitare “inutili allarmismi”.

    Ricorrenti quanto legittime appaiono le preoccupazioni della popolazione la quale, suo malgrado, viene bombardata da certa stampa che, più che alla verità mira al sensazionalismo, quando in maniera del tutto approssimativa e senza alcuna base scientifica, riporta notizie del tutto infondate attribuendo, ad esempio, all’utilizzo di condotte in cemento amianto, per la distribuzione dell’acqua potabile, effetti dannosi a carico della salute umana.

    E’ fuori discussione che le tubazioni presenti sul nostro territorio debbano essere sostituite –  entro pochi mesi si proseguirà con l’opera di dismissione delle predette reti grazie ai finanziamenti ottenuti – non perché, come affermato “beviamo e utilizziamo nelle nostre case acqua contaminata dal pericolosissimo materiale”, bensì, come ampiamente denunciato da Consac in passato, in quanto obsolete e fatiscenti, causa quindi di perdite consistenti, disservizi ed interruzioni dell’erogazione della risorsa.

    Tuttavia, allo scopo di informare l’utenza con dati ufficiali ed oggettivi, Consac gestioni idriche spa, già da qualche anno, ha pubblicato sul proprio sito istituzionale un’apposita sezione dedicata, denominata Qualità delle acque – Problematiche ricorrenti”– La presenza di condotte in cemento amianto nelle reti idriche gestite da Consac”, in cui sono riportate le percentuali di condotte in cemento amianto presenti nelle reti interne dei Comuni a gestione Consac. Da essa si evince che l’incidenza di questo materiale, rispetto ad altri è molto contenuta; nella maggior parte dei comuni la percentuale è addirittura prossima allo zero. Nella citata pagina web sono altresì richiamati e consultabili documenti ufficiali, approvati ed emanati da organismi autorevoli, a livello internazionale, le Linee Guida per l’acqua potabile – quarta edizione” del 2011 dell’Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS), e, a livello nazionale la nota prot. n. 0015414 del 26/05/2015 dell’Istituto Superiore di Sanità, secondo i quali “non esiste alcuna coerente evidenza che l’ingestione di amianto sia pericolosa per la salute” in quanto non ne sono provati i rischi di contaminazione.

    Va sottolineato, infine, che, pur in assenza di una norma italiana o europea che lo preveda, Consac, per l’ulteriore tutela degli utenti, ha ritenuto opportuno avviare una campagna di ricerca per verificare la eventuale presenza di fibre di amianto nell’acqua erogata. I controlli effettuati, presso un Laboratorio accreditato specializzato, su campioni di acqua prelevati nei cinque centri abitati in cui è maggiore la presenza di cemento amianto, rispetto all’intero sviluppo della rete di distribuzione idrica, hanno dimostrato la totale assenza di fibre in cemento amianto in tutti i campioni esaminati.

    Comunque per coloro che intendano approfondire l’argomento si rinvia la consultazione nella sezione sopra richiamata.